Chi siamo... una breve storia dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini in Valle d'Aosta
Oltre ai Cordeliers presenti in Valle d'Aosta dal 1352 al 1800... nella regione è èresente un altro "ramo" dell'Ordine francescano, quello dei Cappuccini, chiamti per la prima volta ad Aosta nel 1618 dal vescovo Luigi Martini. Costruoto un convento ai piedi della collina, a nord della città, ove fu poi elevato il Seminario Minore (oggi Università della Valle d'Aosta), i Cappuccini si fecero apprezzare da tutte le comunità della Valle, che trassero un grande beneficio dal loro modello di vita improntato all'umiltà e alla carità e dalle loro missioni. Le loro predicazioni attiravano nelle chiese vere e proprie folle anche dalle parrocchie vicine ed ebbero l'effetto di mitigare superstizione e eccessi del devozionalismo, connaturati al tempo e alla società rurale, che i vescovi faticavano a debellare.
Nel 1633, dopo la terribile emergenza della peste, comunità di Cappuccini poterono insediarsi nei conventi di Chatillon e Morgex, fondati nel 1626.
A Donnas (1629), Cogne (1730) e Issime (1756) i fedeli stanziarono donfi per l'esercizione annuale di missioeni per la costruzione di edifici in cui ospirtare i frati durante la loro permanenza nelle parrocchie.
Soppressi dal governo francese il 31 agosto del 1802 e incamerati dallo Stato, il convento di Aosta fu venduto al notaio Cerise, quello di Chatillon trasformato in caserma e quello di Morgex messo all'asta.
Mentre per il convento aostano la chiusura fu però definitiva, i frati tornarono a Chatillon nel 1817 e a Morgex nel 1829, incappando in nuove leggi contro il patrimonio ecclesiastico nel 1855 e nel 1866.
nel 1888 i Cappuccini di Morgex, provenienti tutti dalla Savoia, furono esplusi per sempre, pagando in prima persona la tensione di quegli anni nei rapporti tra l'Italia e la Francia. Unico sopravvissuto ali eventi, il convento di Chatillon continua ad essere un importante punto di riferimento spirituale per i fedeli della Valle.
Fu ristabilito nel 1878 per opera di Père Laurent (Aosta 809-1880), figura di spicco della Chiesa e della cultura non solo a livello locale: provinciale di Francia (1847), poi Procuratore Generale del suo Ordine /1872), nella sua città egli ricoprì le più importanti cariche della Diocesi, fondò il ben noto Refuge des Pauvres (1869) e fu presidente dell'Académie Saint-Anselme. Varie figure hanno contribuito in quest'ultimo secolo a rafforzare i legami d'affetto dei valdostani con i Cappuccini di Chatillon: si ricordano, tra le altre, quelle di Père Thomas, Père Théophile, Père Anélique, Père Antoine-Marie e dello storico Père Félix Tisserand (1909-1980).
Convento dei Frati Minori Cappuccini di Châtillon
Via Emilio Chanoux, 130, 11024 Châtillon
0166 61471
chatillon@cappuccinipiemonte.com
Preghiera di ogni giorno...
GIORNI FERIALI
(da Lunedì a Sabato)
Ore 7,00 Santa Messa
Ore 7,30 Lodi Mattutine e Meditazione
Ore 18,30 Rosario
Ore 18,50 Vespri
DOMENICA
Ore 9,00 e 20,00 Santa Messa
Ore 18.00 Vespri
CONFESSIONI E ASCOLTO
Tutti i giorni i Frati sono disponibili per la Confessioni e l'ascolto.
Per chiamare il confessore suonare il campanello in fondo alla Chiesa.
La Via Francigena
Sono oltre due mila i chilometri da Canterbury a Roma, passo dopo passo. Facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minore, senza traffico, strade bianche tra i cipressi, oppure ombreggiati da solenni pini domestici. Sotto i tuoi piedi scorrono le più antiche strade di questi paesi, le vie carraie con i ciottoli di fiume, lastre consunte dal passaggio, i “sanpietrini” di Roma. Affiorano selciati medievali e il basolato della via Cassia. I segnavia ti guidano attraverso il paese dove tutte le strade portano a Roma: il percorso ufficiale della Via Francigena è quello più sicuro, facile, privo di difficoltà tecniche, accuratamente studiato per essere percorso da tutti e a tutte le età.
Il convento dei Frati minori Cappuccini di Châtillon, mette a disposizione tre letti per i pellegrini. Per mantenere la struttura in buono stato i frati chiedono un offerta libera.
Via Emilio Chanoux, 130, 11024 Châtillon 0166 61471 chatillon@cappucinipiemonte.com
Ordine Francescano Secolare
La chiamata specifica dell’Ordine Francescano Secolare si colloca nell'ambito della Famiglia Francescana, che “ riunisce tutti quei membri del Popolo di Dio, laici, religiosi e sacerdoti, che si riconoscono chiamati alla sequela di Cristo, sulle orme di S. Francesco d’Assisi”, ed è protesa a “rendere presente il carisma del comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa”. Nell'ambito di questa comune vocazione francescana l’O.F.S. é chiamato a realizzarlo “nel proprio stato secolare” per la realizzazione del Regno di Dio. Alla luce della Regola di Paolo VI (1978), questa vocazione va sviluppata non isolatamente, ma in Fraternità, “ambiente privilegiato per sviluppare il senso ecclesiale e la vocazione francescana”.
Questa specificità ha portato ad una maggiore consapevolezza del senso dell’Unità dell’Ordine, mai messo in discussione sul piano teorico; mentre sul piano pratico ed organizzativo l’evoluzione storica aveva portato a distinguere fra i vari rami facenti capo alle rispettive quattro Famiglie di Religiosi francescani, che si fanno carico dell’assistenza pastorale e spirituale dell’ OFS.
Questa presa di coscienza ha incoraggiato e promosso il superamento delle corrispondenti divisioni che in passato avevano caratterizzato l’Ordine secolare, per realizzare l’unità delineata dalla Regola e dalle Costituzioni Generali.
Al momento dell’approvazione delle Costituzioni Generali, in Piemonte e Valle d’Aosta le fraternità erano configurate secondo la giurisdizione delle province religiose dei frati delle tre Obbedienze, Minori, Cappuccini e Conventuali, le quali non rispecchiavano la giurisdizione amministrativa delle corrispondenti regioni amministrative. Alcune fraternità della Lombardia occidentale rientrano nella giurisdizione delle province religiose che abbracciano per la maggior parte il territorio piemontese; mentre altre fraternità del sud del Piemonte rientrano nella giurisdizione dei frati della Liguria.
Il cammino di unione, non privo di difficoltà e resistenze, è stato effettuato gradualmente, prendendo come unità di base l’intero territorio corrispondente alle regioni amministrative del Piemonte e della Valle d’Aosta, dapprima con incontri ed iniziative “interobbedenziali” di conoscenza e condivisione tra le varie realtà nel rispetto della relativa autonomia. Poi dal 2000 a 2006, si è passato ad un livello successivo attraverso un vero e proprio coordinamento partecipato dalle varie realtà; un’unica organizzazione all'interno delle quali l’appartenenza alla propria obbedienza continuava, pur diminuendo la sua forza di attrazione. Nel 2006 si è arrivati alla celebrazione del primo Consiglio Regionale Unitario del Piemonte e della Valle d’Aosta, il quale ai giorni nostri offre il suo servizio a ben 48 fraternità attive e aderenti al cammino unitario.
La necessarietà dell’unità dell’OFS alla fine si è rivelata profetica nella realizzazione dell’impegno comune per trasmettere il carisma e il messaggio di Francesco d’Assisi da proporre agli uomini e alle donne di oggi. Una società articolata e complessa, in continua evoluzione, richiede infatti, oltre all'insostituibile testimonianza personale, l’apporto unitario della Fraternità francescana secolare a tutti i livelli per sviluppare nei singoli francescani secolari la consapevolezza che la presenza nella Chiesa e nella società potrà essere incisiva solo nella misura in cui, sotto il dinamismo dello Spirito, si opera in unità di intenti e di orientamenti programmatici.
Per molto tempo, probabilmente anche troppo, l’OFS si è presentato come una pia associazione di devoti di San Francesco, nella diffusa convinzione che la vita spirituale fosse distinta e separata dalle esigenze ed esperienze della vita quotidiana. Oggi dopo il dopo il Concilio Vaticano II e in forza della nuova Regola, che ha ridonato all'Ordine la sua autonomia, unità ed indole secolare, l’OFS sta mutando gli orientamenti del passato e sta diventando sempre più cosciente della sua dimensione secolare.
“É stata la forza della Fraternità organizzata che ha permesso all’OFS di mantenersi per otto secoli”. Una fraternità dinamica ispirata dal Concilio Vaticano II, senza distacco tra spiritualità e vita quotidiana e luogo privilegiato dove il francescano sviluppa la sua vocazione attraverso una autentica esperienza di Chiesa.
fonte: ofspiemonte.it